Martedì 11 agosto (ore 21 – ingresso libero fino a esaurimento posti) sulla Terrazza del Ristoro del Castello Volante di Corigliano d’Otranto, lo scrittore – che converserà con Dario Goffredo – sarà ospite del SEI festival, ideato, prodotto e promosso da Coolclub, con la direzione artistica di Cesare Liaci. A seguire (ore 22 – ingresso 18 euro – prevendite attive nel circuito DICE) nel Fossato del Castello spazio al concerto del cantautore Dente. Mercoledì 12 agosto (ore 19 – ingresso libero fino a esaurimento posti) nel giardino del Bar Astoria di Lecce l’autore dialogherà con Marcella Rizzo e Valentina Aquilino.
«Odio è la biografia immaginaria, ma verosimile, di un giovane uomo con una storia da errore giudiziario alle spalle che si costruisce un posto di spicco – dopo aver iniziato la sua età adulta in tutt’altra maniera – in uno dei pochissimi settori che offrono grandi opportunità alle persone della sua generazione: il commercio di dati personali», racconta Rielli in un’intervista sul sito Mondadori. «Il libro ha molti strati, quindi il percorso professionale è solo una parte di una vicenda umana molto più complessa e articolata, ma la vera natura del suo lavoro, le sue potenzialità, sono all’inizio oscure anche allo stesso protagonista e questo dà la possibilità ai lettori di scoprirle assieme a lui. Non credo ci sia una consapevolezza diffusa su questi temi, forse dal punto di vista dei dati oggi viviamo in un periodo per certi aspetti simile a quello in cui non esisteva alcuna norma antinquinamento perché nessuno si poneva neppure il problema», prosegue. «In questo caso però non è detto sia possibile tornare indietro o anche solo creare delle norme efficaci: i dispositivi e le piattaforme che sorvegliano ogni istante della nostra vita sono ormai troppo pervasivi, ci servono a organizzare la vita, a lavorare, a essere raggiungibili, a stare con gli altri e ci danno in cambio importanti ricompense neurologiche in grado di generare dipendenza. Rinunciarvi del tutto in questo momento storico significherebbe condannarsi all’eremitismo, anche potendoselo permettere non è detto che sia una scelta auspicabile, in ogni caso è un prezzo enorme da pagare, il che non fa altro che evidenziare il potere smisurato dell’industria digitale».
Daniele Rielli è nato nel 1982, vive a Roma. Scrittore, autore di reportage, sceneggiatore e autore teatrale. Ha pubblicato “Quitaly” (Indiana, 2014), “Lascia stare la gallina” (Bompiani, 2015), “Storie dal mondo nuovo” (Adelphi, 2016).