Giovanni Truppi torna live pronto a stupire ancora

Truppi

Martedì 18 agosto 2020 il Sud Est Indipendente Festival ospiterà sul palco del Castello Volante di Corigliano d’Otranto (Le) il cantautore Giovanni Truppi, reduce dal suo quinto lavoro discografico (intitolato proprio 5) e integrato da un libro di storie a fumetti edito da Coconino Press.

Chitarrista e pianista, Truppi si esibirà col suo originalissimo pianoforte ideato da lui stesso modificando un piano verticale per renderlo smontabile e di dimensioni inferiori allo standard.

Il Premio MEI 2019 come miglior artista indie dell’anno è solo l’ultimo dei numerosi riconoscimenti ricevuti da Truppi, che ora è pronto a tornare a suonare e cantare live per i fan del SEI Festival.

Giovanni Truppi – napoletano classe 1981 – afferma che se non avesse fatto il cantautore sarebbe stato un falegname. Probabilmente perché in fondo sa di essere entrambi. Quanti, infatti, si costruirebbero con le proprie mani un pianoforte personalizzato e smontabile da suonare ai concerti? Lui lo ha fatto, prendendo a modello quel pianoforte verticale che fu la prima cosa su cui a sette anni mise le mani a casa dei suoi genitori. Lo ha rimpicciolito, reso scomponibile ed elettrificato tramite una serie di pick-up che gli permettono di amplificarlo. E di portarlo in giro da circa cinque anni nei suoi concerti.

Quando nel 2004 approda a Roma ha già imparato da autodidatta la chitarra elettrica, suonato nel gruppo cover Le Baccanti ed ha anche pubblicato un singolo, La Zanzara, di cui però non è soddisfatto. Così inizia ad approfondire lo studio della musica jazz e del canto, di cui diventa anche insegnante. Conclusa la triennale in Architettura però, Truppi comincia a dare sempre meno lezioni di canto e ad esibirsi di più, grazie anche a un copioso repertorio di canzoni originali che ha scritto sin dall’età di 17 anni.

Così, tra il 2009 e il 2010 esce C’è un me dentro di me (Cinico Disincanto), primo album di inediti a cui seguirà nel 2013 Il mondo è come te lo metti in testa (I Miracoli – Jaba Jaba Music / Audioglobe) arrangiato e registrato insieme al suo vecchio compagno ne Le Baccanti, Marco Buccelli. Pur confrontandosi con la scena underground, il suo approccio particolare alla musica con testi poetici, trascendenti ma anche dissacranti non lascia indifferente l’esigente pubblico indie italiano, che in breve tempo si lascia conquistare dalla musica e dalle parole di Giovanni Truppi.

Quando nel 2015 esce Giovanni Truppi (Woodworm) dall’Init del Pigneto a Roma fino al Magnolia di Milano, tutti i circoli che sono soliti dare spazio alla musica indipendente si riempiono di fan che che si rispecchiano nell’originale comunicazione sonora messa in scena da Truppi. Il tour tocca tutte le principali città italiane ed è un successo, Giovanni vi inserisce il suo pianoforte Kinball modificato esibendosi tanto con la band quanto da solo, fino a pubblicare nel 2017 la raccolta Solopiano (Woodworm).

È l’anno della svolta. Giovanni Truppi ha inseguito da sempre il sogno di poter fare l’artista e, nonostante la crescente popolarità, in cuor suo non è ancora del tutto convinto di avercela fatta. Finchè non riceve la telefonata di Francesca Comencini: sta girando il film Amori Che Non Sanno Stare Al Mondo e vorrebbe le sue musiche come soundtrack. Per Giovanni non è solo un grande riconoscimento al suo talento, ma è la scintilla che aspettava per mollare definitivamente gli ormeggi e concedersi definitivamente il “lusso” di potersi dire davanti allo specchio: “Ce l’ho fatta, posso vivere della mia musica”. Questa dimensione così umile e remissiva si riflette in maniera evidente nei testi di Truppi, tanto che ancora oggi, alle soglie dei 40 anni, viene ancora considerato un “artista emergente”. Non nel senso spregiativo di chi non è ancora famoso nel mainstream, ma in quello più ampio di colui che riesce sempre ad evolversi, lasciando sempre stupito il pubblico che parte credendo di conoscerlo, ma che ogni volta finisce per innamorarsene sempre di più.

Anche perché come il pubblico, anche il mainstream comincia ad apprezzarlo. È il 2019 quando vince il premio PIMI come miglior artista indipendente dell’anno dal MEI e la Virgin/Universal gli offre delle risorse importanti per dare sfogo a tutta la sua creatività con un nuovo album. È l’occasione che Truppi cercava: continuare a proporre musica “non ancora sentita” traendo ispirazione dai saggi e dai romanzi di cui si nutre. Nasce così Poesia e Civiltà (Virgin/Universal): un disco meno rock e tagliente, ma più classico e complesso, da cui poi deriverà l’EP 5 (Virgin/Universal), ovvero la rivisitazione di quattro brani di Poesia e Civiltà insieme a Calcutta, Veronica Lucchesi de La Rappresentante di Lista, Niccolò Fabi e Brunori Sas– più un pezzo inedito – accompagnato da un libro di storie a fumetti edito da Coconino Press e disegnato da Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico, Pietro Scarnera, Cristina Portolano, Mara Cerri e Zuzu.

Ennesima spunta messa da Giovanni Truppi nel quaderno dei suoi sogni. Ennesimo picco toccato nella sua carriera ormai ventennale. Ma certamente, ormai lo abbiamo imparato, tutt’altro che un punto d’arrivo. E noi, aspettandolo arrivare in camper col suo Kinball “elaborato” sul palco del SEI Festival 2020 martedì 18 agosto al Castello Volante di Corigliano d’Otranto (Le), non vediamo l’ora che ci stupisca di nuovo.

Cristiana Francioso