Prodotto nel 2018 da Finisterre con il sostegno di Puglia Sounds Record, Odissea ha avuto un ottimo riscontro dalla critica internazionale ed è entrato nelle maggiori classifiche internazionali di world music (Transglobal World Music chart, World Music chart Europe e tante altre). Il brano ospita il cantante Antonio Castrignanò e il violoncellista Redi Hasa che insieme alla banda raccontano dell’odissea di un migrante. Nel testo, infatti, la figura di Ulisse si trasforma poeticamente in un Nessuno del nostro tempo, esaltando l’indifferenza che spesso il mondo riserva alle vicende dei popoli immigrati.
Nel video – nato da un’idea dello stesso Claudio Prima e del brasiliano Marcelo Bulgarelli (regista ed esperto di biomeccanica teatrale, autore delle coreografie del nuovo live della banda) – il protagonista Hassane Niang si muove in un mondo deserto (le immagini sono state girate a gennaio), negli spazi vuoti che durante il lockdown hanno ridisegnato le nostre città. La BandAdriatica per la prima volta affronta in modo diretto il tema dell’immigrazione, tema che ha da sempre fatto da sfondo alle musiche migranti e di confine, alle musiche migranti che caratterizzano la band composta da Claudio Prima (organetto e voce), Emanuele Coluccia (sax), Andrea Perrone (tromba), Vincenzo Grasso (clarinetto e sax tenore), Gaetano Carrozzo (trombone), Morris Pellizzari (chitarre, saz e kamalè ngonì), Giuseppe Spedicato (basso), Ovidio Venturoso (batteria).
Dopo Contagio (2007), Maremoto (2009), Arriva la banda (2012), Babilonia (2015) nel 2018 il percorso artistico dell’ensemble prosegue con Odissea. Nel disco l’ispirazione nata dalla frequentazione degli artisti nordafricani incontrati in viaggio, si è arricchita di una ricerca approfondita e di ascolti mirati e ha portato all’accostamento del suono della sezione fiati e dell’organetto, che evocano il sud e i balcani, alle ritmiche gnawa e una chitarra elettrica di ispirazione ‘sahariana’. I testi originali raccontano il viaggio, affiancando mito e attualità per raccontare le storie dei migranti (come nei brani “Odissea” e “Migrante”), in forma ironica (“L’idea”) o poetica (“Stella della notte”). L’Odissea di Ulisse viene trasposta nella figura del migrante, che solca i mari per ritrovare se stesso o per poter migliorare la propria condizione di vita. Da sempre il Mediterraneo è il mare dei ritorni e le assonanze attorno alle quali orbita la poetica della BandAdriatica lo dimostrano a pieno: suoni provenienti da paesi apparentemente lontani, si mescolano e svelano la propria origine comune, la musica viaggia contemporaneamente in avanti, sospinta dalla sperimentazione e a ritroso nel tempo, alla ricerca della propria identità.
Trasportata dai venti vorticosi che illuminano le coste dell’Adriatico, la BandAdriatica voga sul mare agitato della musica salentina con elementi balcanici e nordafricani. Parte dalla banda tradizionale che in Puglia anima le feste, le processioni e i funerali, e che viaggia, di notte, di paese in paese. Il viaggio si espande e pone il Mediterraneo come una complessa “babilonia”, dove i linguaggi iniziano ad armonizzarsi sulle melodie popolari nel fervore meticcio delle città portuali. Ancora più raggianti di là dal mare d’origine, le tradizioni pugliesi assumono una nuova risonanza e portano lontano gli echi frenetici della musica del Salento. Oltre dieci anni di ricerca sulle matrici musicali comuni delle sponde del Mare Adriatico, confrontandosi con le musiche di Albania, Macedonia, Croazia, con le fanfare Serbe e il Nord Africa e spingendosi fino al Mediterraneo più orientale (Turchia, Libano e Armenia). I musicisti della BandAdriatica vantano collaborazioni con artisti del calibro di Bombino, Mercan Dede, Rony Barrak, Savina Yannatou, Chieftains, Burhan Ochal, Kocani Orkestar, Boban Markovic Orchestra, Fanfara Tirana, Eva Quartet e Cafer Naziblas.