Antonio Prete vince la settima edizione del Premio internazionale di Poesia “Vittorio Bodini”

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Antonio Prete con “Tutto è sempre ora (Einaudi) è il vincitore della settima edizione del Premio internazionale di poesia Vittorio Bodini. L’annuncio ufficiale è arrivato in diretta streaming dalla voce di Anna Dolfi, nota italianista e presidente della giuria, sabato 19 dicembre, cinquantesimo anniversario della morte del poeta, scrittore, traduttore e saggista leccese. In attesa della cerimonia di consegna del Premio, che si terrà nella primavera/estate del 2021 sul tema “Carta poetica del Sud. Viaggio nella poesia meridionale“, con la direzione artistica di Simone Giorgino e Davide Barletti, il Centro Studi Vittorio Bodini, in collaborazione con Regione Puglia e Polo BiblioMuseale di Lecce, ha organizzato infatti un’anteprima web dalla Biblioteca Nicola Bernardini del Convitto Palmieri di Lecce.

Coordinato dallo scrittore e conduttore radiofonico Carlo D’Amicis, l’incontro si è aperto con gli interventi di  Luigi De Luca (direttore del Polo BiblioMuseale di Lecce) e Fabiana Cicirillo (assessora alla Cultura del Comune di Lecce). A seguire il professore Antonio Lucio Giannone(docente di Letteratura italiana contemporanea dell’Università del Salento, direttore scientifico del Centro studi e direttore della collana “Bodiniana” edita da Besa-Muci) ha presentato il volume “Allargare il gioco”, con una selezione di “Scritti critici (1941-1970)” del poeta e traduttore salentino, appena uscito per BesaMuci. “Bodini non era un critico di professione”, ha sottolineato Giannone. “Egli riflette sulla funzione della letteratura, in un momento storico importante, quale quello del dopoguerra, un’epoca di forte crisi e ricostruzione”. Il professore ha sottolineato anche la visione cosmopolita della cultura di Bodini e il suo rapporto di amore e odio con la città di Lecce, da cui scappa, per poi tornare.

Subito dopo Valentina Bodini, figlia del poeta, in qualità di Presidente del Centro Studi, ha conferito allo stesso Giannone il premio speciale “La luna dei Borboni“. Un significativo riconoscimento per salutare la lunga e prestigiosa carriera accademica di un uomo che da oltre quarant’anni si dedica con passione e impegno all’approfondimento critico e alla divulgazione dell’opera di Bodini.

Gli attori Fabio Tolledi e Roberta Quarta di Astràgali Teatro e il musicista Gianluca Milanese hanno proposto un breve estratto del radiodramma su “Il Sei-Dita“, uno dei più celebri racconti dello scrittore che mette in scena una vera commedia della leccesità, un’allegoria dell’esistenza, dell’eros, della morte; come in molti scritti di Bodini, il testo è carico di surrealismo, simbologia popolare, arcaicità.

Infine la presidente della giuria del Premio Anna Dolfi ha annunciato la scelta di Prete (entrambi presenti in collegamento) “per l’assoluto rilievo che ha avuto la poesia nel corso della sua vita e per il felice approdo a una personale versificazione, colta e ricca degli echi della cultura europea, ma capace di conservare un forte legame con i paesaggi e le tradizioni della terra d’origine salentina”. Sono state tre le categorie di partecipanti al Premio quest’anno, ha spiegato la presidente: “la prima costituita da esperti di cultura poetica, la seconda da competenti in scrittura creativa e la terza da giovani letterati propositivi e per certi versi provocatori. Si è acceso un dibattito molto vivo tra i componenti della giuria”, ha proseguito”, su cos’è oggi la poesia, ma non solo. Anche su quale scrittura sia più utile proporre oggi al lettore e quale possa essere meglio privilegiare, guardando il rapporto scrittura-traduzione”. Nato a Copertino nel 1939, Prete è stato scelto per l’opera “Tutto è sempre ora”, uscita nel 2019 per Einaudi. Versi che indagano lo statuto di realtà che si mostra oltre l’ordine visibile del tempo. Saggista, critico comparatista e traduttore, Antonio Prete si è mostrato particolarmente emozionato e grato “sia per la qualità della giuria, con uno sguardo sempre attento alla poesia e poi per il luogo da dove arriva il riconoscimento: il Salento”. Studioso di Leopardi e Baudelaire, saggista molto noto, come poeta ha pubblicato Menhir (2007) e Se la pietra fiorisce (2012), entrambi presso Donzelli. Fra i suoi libri piú recenti: Trattato della lontananza (2008), All’ombra dell’altra lingua. Per una poetica della traduzione (2011), Compassione. Storia di un sentimento (2013), Il cielo nascosto. Grammatica dell’interiorità (2016), tutti da Bollati Boringhieri; Torre saracena. Viaggio sentimentale nel Salento (Manni 2018).

L’incontro si è chiuso con la lettura di alcuni versi di Prete a cura di Simone Giorgino, direttore artistico della serata con Davide Barletti, e Fabio Tolledi. Le riprese dalla Biblioteca Bernardini, grazie alla disponibilità del direttore Luigi De Luca, di Sara Saracino e di tutto il personale del Convitto Palmieri, sono state coordinate da Davide Faggiano (operatori video Roberto Ricciato, Andrea Notaristefano, Daniele Coricciati – fonico Emanuele Flandoli), con streaming a cura di Toni Nisi.

La giornata di celebrazioni si era aperta alle 11 da Porta San Biagio con la presentazione dell’Itinerario Bodiniano, promosso dal Comune di Lecce. Un’iniziativa che, ripercorrendo i luoghi più significativi della città descritti nelle liriche e nelle prose di Bodini, costruisce un percorso culturale-turistico che individua dieci luoghi della città di Lecce narrati o cantati dal poeta realizzato in collaborazione con il Centro Studi Vittorio Bodini, l’ingegnere Alessandro Cannavale e il professore Simone Giorgino. In questi luoghi della città sono state apposte sulle plance turistiche le targhe adesive riportanti i versi o i brani associati al luogo e un qr code che consentirà a cittadini e i turisti di leggere e  ascoltare i componimenti completi e leggere ulteriori informazioni su Bodini e Lecce.


Poeta, narratore, critico, operatore culturale, ritenuto unanimemente uno dei più raffinati interpreti e traduttori della letteratura spagnola, Vittorio Bodini, nato a Bari il 6 gennaio 1914 da una famiglia di origine e tradizioni leccesi e scomparso a Roma nel 1970, è uno dei più significativi e originali scrittori italiani del Novecento (la biografia completa sul sito vittoriobodini.it). Il Premio – assegnato a opere edite in lingua italiana e articolato in due sezioni dedicate alla poesia e alla traduzione – è cresciuto nel corso degli anni, affermandosi a livello regionale e nazionale, e coinvolgendo alcune tra le maggiori case editrici italiane (Mondadori, Einaudi, Feltrinelli, Adelphi, Garzanti, Marsilio, Sellerio per citarne alcune) e partecipanti di livello nazionale e internazionale come Umberto Piersanti, Roberto Mussapi, Cesare Viviani, Gezim Hajdari, Ilide Carmignani, Anna Mioni, Elena Cappellini, Ottavio Fatica, Anna Linda Callow e numerosi altri. I vincitori delle precedenti edizioni sono stati per la poesia Valerio Magrelli (2014), Matteo Colombo (2015), Vivian Lamarque (2016), Roberto Mussapi (2017), Milo De Angelis (2018) eAntonella Anedda (2019) e per la traduzione Fabio Pusterla (2014), Nicola Crocetti (2015), Massimo Bacigalupo (2016), Giuseppe Girimonti Greco (2017) e llide Carmignani (2018).

 

La Giuria, presieduta da Anna Dolfi, ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze e accademica dei Lincei, è composta da eminenti personalità dell’accademia italiana e internazionale e da professionisti dell’editoria: Antonio Lucio Giannone(Università del Salento),  Cecilia Bello (Università Roma la Sapienza), Andrea Cortellessa  (Università RomaTre), Riccardo Donati  (Università di Urbino), Niccolò Scaffai (Università di Losanna), Paolo Zublena (Università di Genova), Fabio Moliterni (Università del Salento), Simone Giorgino (Università del Salento), Andrea Gialloreto (Università di Chieti).

 

Il Centro Studi Vittorio Bodini, presieduto da Valentina Bodini, figlia e unica erede di Vittorio, è stato istituito con l’intento di promuovere la conoscenza dell’opera letteraria di Vittorio Bodini attraverso molteplici attività culturali, artistiche ed editoriali. Le azioni del Centro Studi sono mosse dal tentativo di restituire a Vittorio Bodini – poeta tra i più originali e significativi del Novecento e tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola – gli spazi e i riconoscimenti consoni alla sua memoria. È l’unico sodalizio autorizzato a utilizzare il nome del grande poeta, traduttore e cantore del Sud e delle sue contraddizioni per promuovere eventi, manifestazioni, concorsi letterari. Da diversi anni i componenti del Centro Studi operano nel tentativo di restituire a Vittorio Bodini, poeta tra i più originali e significativi del Novecento e tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola, spazi e riconoscimenti consoni alla sua memoria.  Dal 2017 al Centro Studi è stata affidata una sede permanente a Nardò, nel Palazzo di Città, dove sarà esposta la mostra permanente multimediale dell’uomo e del letterato dal titolo “Vittorio Bodini. Un uomo condannato al coraggio” a cura di Antonio Minelli.