Dimensioni introspettive: Scuro racconta il nuovo singolo Da un’altra vita

Con un mood intimo e introspettivo e con un sound elettronico e concettuale, spinto da una pulsante ritmica “downbeat” e avvolta da synth, archi e riff di chitarra, Scuro, attraverso il suo singolo Da un’altra vita uscito il 3 Dicembre, ripercorre riflessioni sul passato, cantando il desiderio di ognuno di noi: rievocare il proprio vissuto. Lo racconta in questa intervista, ripercorrendo la sua vita senza rimpianti.

Ciao Stefano, a distanza di un anno dal lancio del tuo ep omonimo, Scuro, ci hai regalato un altro singolo: “Da un’altra vita”. Che cosa racchiude questo brano?

Racchiude quello che è stato il mio mood musicale recente. Avevo bisogno di “fermarlo” per poi ripartire verso nuove direzioni. A livello testuale è una riflessione che ad un certo punto del mio percorso è stata quasi naturale, ossia che il passato riaffiora da luoghi della memoria così remoti da sembrare appunto “un’altra vita”.

La vena malinconica, cupa e introspettiva è una caratteristica di tutti i tuoi brani da solista. Come mai questa scelta stilistica?

Sebbene nel quotidiano io dimostri quasi sempre un lato solare del mio carattere, nel profondo io amo la malinconia e me ne lascio pervadere quasi con piacere per cui è naturale che nelle canzoni venga fuori spesso questo aspetto, così come magari nei prossimi brani verrà fuori qualche altro stato d’animo.

Se potessi tornare indietro nel tempo e potessi parlare al “te passato” con cui provi a dialogare nel tuo nuovo singolo, che cosa gli diresti di NON fare?

Gli direi che, anche se non tutto è come immaginava, ha fatto bene a farlo comunque. E gli direi di vivere con ancora più intensità.

La scena musicale salentina continua a donarci sempre nuova musica. Che cosa ne pensi di essa? Credi che stia tirando fuori qualcosa di interessante? Chi?

Il nostro è sempre stato un territorio fertile, ricco di idee, voglia di fare, tanti ottimi musicisti e anche bravi artisti. E’ importante che venga fuori tanta musica ed io ho sempre il piacere di ascoltarla e sostenerla anche perché proviene quasi sempre da amici e persone che stimo. Al momento non saprei dire chi può essere più interessante di qualcun altro, il tempo darà ragione a chi lavora bene, rimane umile e scrive belle canzoni.

Se dovessi scegliere di fare un featuring con un artista emergente nazionale, con chi lo faresti?

Non ho particolare esigenza di un featuring, per quanto mi piaccia collaborare e mischiare le mie idee con altre in maniera spontanea e non costruita. Probabilmente sceglierei i miei amici Inude.

Credi che la musica abbia avuto il suo valore terapeutico durante questa pandemia?

Credo proprio di sì perché la musica ha sempre un grande potere; se si riesce a vincere le resistenze opposte da periodi così difficili si può davvero trarre un grande giovamento.

Quale artista hai ascoltato maggiormente durante il 2020?

Credo James Blake ma anche tutta la musica italiana emergente, anche quella che non mi piace.

Ti manca la dimensione dei live? 

Mi manca, ma non troppo. Sto vivendo un rapporto molto intimo e speciale con la musica e me lo sto godendo. Tornerà il tempo di poter suonare dal vivo e sarà ancora più speciale ed emozionante.

Che cosa dobbiamo aspettarci da Scuro durante questo 2021?

Sto scrivendo nuovi brani esplorando nuovi percorsi, conto di pubblicarne qualcuno.

Un saluto ai lettori di Coolclub.

Continuate a sostenere la musica e la cultura in generale. Vi abbraccio forte!

Intervista a cura di CristiAna Francioso