Franco Arminio per Armonia Off a Presicce-Acquarica

Dopo l’anteprima con Daniel Pennac, Amélie Nothomb e il Premio Italo Calvino e la sezione principale dedicata ai protagonisti del Premio Strega, prosegue con altri appuntamenti il programma di “Armonia. Narrazioni in Terra d’Otranto”. Lunedì 9 agosto alle 21:30 in Piazza Municipio a Presicce-Acquarica (località Acquarica), la settima edizione del Festival letterario, ideato e organizzato da Libreria Idrusa e Associazione Narrazioni, con la direzione artistica dello scrittore Mario Desiati, dedicata al tema “La Cura è la Cultura”, propone un incontro OFF con Franco ArminioIl poeta e paesologo, dialogando con Vincenzo Santoro, presenterà “Lettera a chi non c’era. Parola dalle terre mosse” (Bompiani). “Mi occupo di rovine, anche quando le rovine non sono visibili: cos’è l’attacco di panico se non un terremoto psichico, un terremoto che non fa cadere soffitti, che lascia tutto come si trova ma è come una casa che sta in piedi, che da fuori sembra illesa e invece dentro è tutta crepata? L’attacco di panico riparte proprio dalla crepa che ha lasciato e che non puoi riparare”. Il terremoto del 1980 nella sua Irpinia, che travolse una terra già segnata dall’emigrazione e aprì una nuova stagione in cui paesi nuovi sorgevano accanto a paesi fantasma, privi di giovani e di identità. E poi gli altri terremoti italiani, da quello di Messina nel quale Gaetano Salvemini perse la moglie e cinque figli fino ai più recenti de L’Aquila e delle Marche. Franco Arminio recita un rosario della memoria per raccontarci il nostro Paese che trema, che si inabissa, che sembra non imparare mai dalle proprie fragilità eppure non smette di sperare.

Il Festival proseguirà tra Tuglie e Salve con gli ultimi tre incontri di Armonia Estate. Martedì 10 agosto alle 21 in Piazza Garibaldi a Tuglie, l’attore  e  regista e “inviato” di Striscia la notizia, Pinuccio presenterà, dialogando con la giornalista Federica Sabato, “Annessi e connessi. La vita al tempo dei social” (Mondadori), un esilarante, spietato, illuminante viaggio dietro le quinte del mondo dei social. Ormai abbiamo tutti due vite. Quella in cui andiamo a fare la spesa al  discount  in  tuta,  spettinati,  struccate,  trascinandoci  dietro  i  figli che non ne vogliono sapere di accompagnarci a  pesare la lattuga, e  quella  che  raccontiamo  attraverso  le  immagini  allettanti, seducenti, pensate  e studiatissime che pubblichiamo su Facebook e  su  Instagram,  la  nostra  vita  di  profilo.  Ma  quale  delle  due  ci rappresenta  di  più?  E  in  quale  veniamo  meglio? “Se  inizialmente usavamo  Facebook  per  parlare  con  amici  e  conoscenti”,  scrive Pinuccio,  “adesso  ci  rivolgiamo  a  un  pubblico,  che  va  coltivato.  E questa  smania  colpisce  tutti,  anche  gente  che  ha  venti  follower, compresa la Bottega del Cavatello alla Brasciola”. Ma come siamo arrivati a questo punto? E come funziona davvero il mondo virtuale in cui  abbiamo deciso di traslocare le  nostre  esistenze? Tra hater, baby  influencer  e  politici  più  attenti  alle  sponsorizzazioni  che  ai diritti dei cittadini, Pinuccio ci trascina, attraverso la sua irresistibile ironia,  dietro  le  quinte  della  grande  commedia  condivisa  di  cui siamo  quotidianamente  attori  e  spettatori:  la  vita  al  tempo  dei social.

    Mercoledì 11 agosto alle 20:30 sulla terrazza di Palazzo Ramirez in Piazza Concordia a Salve, della giornalista e scrittrice Silvia Ferreri, con Beatrice Ghezzi e Vanna Mantovani, parlerà del suo recente “Le cose giuste” (Rizzoli). Dall’autrice finalista al Premio Strega, cinque storie di donne che la vita ha scelto di sfidare. E che hanno scelto di raccontarsi, e di ricominciare. Di che pasta siamo fatti lo scopriamo soltanto quando la vita ci mette alla prova. Quando qualcosa si rompe e ci costringe a raccogliere i pezzi, a rialzarci e ricominciare. Le protagoniste di questo libro sono state sfidate dal destino: le esistenze che si erano costruite, fatte di amore, di sogni, di famiglia, sono crollate in un soffio, lasciandole scoperte dove fa più male. Tutte, a un certo punto, sono state costrette a chiedersi quale fosse la cosa giusta da fare. Come Marisa, che per ribellarsi alla ‘ndrangheta ha messo sul piatto la sua vita e quella dei suoi bambini. O come Marica, con le speranze appese a un filo mentre aspetta di diventare madre. Cristina, tradita dalla Chiesa amatissima, si domanda quanta fede occorra per salvarsi davvero. Poi c’è Annarita, che con tutto l’amore tenta di prendersi cura di una figlia in lotta con il proprio corpo. E infine Valeria, che con forza straordinaria si riappropria di ogni desiderio che la sorte vorrebbe negarle. Cinque donne, cinque storie vere, che Silvia Ferreri ha scelto di raccontare maneggiandole con la stessa attenzione che si riserva alle materie incandescenti, per mettere in luce quel nocciolo duro, quel punto nascosto, ma insospettabilmente potente, che di fronte alle difficoltà ci rivela con certezza chi siamo.

 
    Giovedì 19 luglio alle 21, infine, in Piazza Garibaldi a TuglieGabriella Genisi con Luciano De Francesco presenterà “La regola di Santa Croce” (Rizzoli). Sulla facciata di Santa Croce, gioiello del barocco leccese, tra putti, fregi e allegorie qualcuno ha inciso una scritta. Non può sfuggire agli occhi attenti di Chicca Lopez, la carabiniera salentina che dalla prima linea del nucleo operativo è stata relegata alla tutela dei Beni Culturali e del Paesaggio. Giubbotto di pelle e coda di cavallo, il carattere testardo e focoso della marescialla non è ben visto, soprattutto dai suoi superiori.È un nome, quello ricomparso sulla facciata della chiesa, che riporta indietro nel tempo: Eva. Salento, anni Ottanta. Era un’estate maestosa, il mare scintillava di un blu incontaminato quando tre ragazzi si legarono per sempre con un patto di sangue. Due amici di una vita e lei, una ragazzina biondissima dallo sguardo selvatico. Ma in uno di quei pomeriggi di caldo e di cicale, Eva è sparita senza lasciare traccia. Chicca Lopez si ritrova faccia a faccia con quei segreti seppelliti nel passato. Ha intenzione di andare fino in fondo per trovare la verità e non lasciare che Eva diventi una delle tante donne svanite nel nulla, troppo spesso uccise in nome di un crimine chiamato erroneamente amore.Con una scrittura avvolgente come i venti del Sud, Gabriella Genisi scava nella memoria indelebile di una terra sospesa tra Oriente e Occidente e svela le passioni feroci che si nascondono nell’amicizia più sincera e nelle promesse d’amore.

 
Ingresso gratuito e consentito solo ai possessori del Green Pass nel rispetto delle attuali norme anticovid19.
Posti limitati con prenotazione consigliata – wwww.associazionenarrazioni.it.