La regista, coreografa e danzatrice cinese Yang Liping è l’autrice del Messaggio 2023 della Giornata internazionale della danza, istituita nel 1982 dall’International Theatre Institute dell’UNESCO. Per festeggiare questa ricorrenza, ogni 29 aprile, data di nascita di Jean-Georges Noverre (1727-1810), creatore del balletto moderno, viene diffuso un Messaggio scritto da una personalità di fama internazionale del mondo della danza. Negli ultimi anni la scrittura è stata affidata, tra gli altri, a Karima Mansour, Willy Tsao, Ohad Naharin, Marianela Boan, Julio Bocca, Gregory Vuyani Maqoma, Friedemann Vogel, Kang Sue-jin. Componente del gruppo Bai di Dali, nella provincia dello Yunnan, e vicepresidente della China Dancers Association, Yang Liping esplora costantemente nuovi concetti e modalità performative anche in relazione alle nuove tecnologie. Ha ricevuto il premio “Classici musicali cinesi del XX Secolo”, il riconoscimento dell’Osaka International Exchange Centre, e il Lotus Awards, uno dei premi più influenti per l’arte della danza in Cina.
IL MESSAGGIO DI YANH LIPING
La danza: un modo per comunicare con il mondo
Il linguaggio del corpo è la forma di comunicazione più istintiva dell’umanità. Da neonati possiamo usare le nostre mani e i nostri piedi per fare gesti simili a una danza ancor prima di aver imparato a pronunciare una parola, la danza nasce da questa “lingua primitiva”. Molte cose spingono le persone a danzare. Nella mia città natale, mia nonna una volta mi ha detto che la danza è un modo per ringraziare il sole per aver portato calore e luce nelle nostre vite. Quando c’è un buon raccolto, danziamo nei campi con il cuore gioioso per esprimere la nostra gratitudine alla terra. Quando incontriamo qualcuno che amiamo, potremmo danzare come un pavone che allarga le penne della coda per conquistarne l’affetto. Anche quando siamo malati, possiamo usare misteriosi rituali di danza per respingere i demoni della malattia. Nella mia esperienza, la danza è stata intrecciata con le nostre vite ed esistenze sin dalla prima infanzia. È sempre stata la chiave che sblocca la comunicazione dell’essere umano con la natura e tutti gli esseri viventi. Nella mia ciittà natale c’è un detto: “Se hai le gambe ma non sai ballare, hai sprecato la tua vita”. La danza è strettamente connessa alla natura e alla vita. Per quanto mi riguarda, la danza è tutt’uno con la natura e la vita – ed è questa la vera essenza della danza. Alcune persone vengono al mondo per portare avanti il loro prestigio, altre per godersi la vita, altre per cercare esperienze. Io sono una persona che osserva la vita. Cerco di vedere come un fiore sboccia e appassisce, come fluttuano le nuvole e come si condensa la rugiada. Pertanto, tutta la mia ispirazione creativa viene dalla natura e dalla vita: la luminosità della luce lunare, lo sfoggio del piumaggio dei pavoni, la trasformazione di un bozzolo in farfalla, il modo in cui una libellula sfiora la superficie dell’acqua, il modo in cui un bruco si contorce, il modo in cui le formiche formano una fila. Molti anni fa su un palco, ho affrontato il pubblico e ho danzato la prima coreografia che ho creato: la danza del pavone “The Soul of a Peacock”. I pavoni sono ancora animali presenti nel mondo. È una creatura che simboleggia il sacro e rappresenta la bellezza nel mondo orientale, in quanto il suo aspetto ricorda quello della fenice, con una postura simile a quella del drago. Mentre ballavo, ho scoperto l’anima del pavone. La cultura della danza è generosa e abbraccia la cultura e i valori comuni. Cogliamo l’essenza della danza osservando la natura, la vita e tutti gli esseri viventi che ci circondano. Anche il mio paese ha una vasta cultura della danza che porto avanti con passione come un patrimonio. Nutre la nostra mente e il nostro corpo, dandoci la capacità di comunicare con il mondo. Ho raccolto alcune danze tradizionali primitive e le ho portate in scena, come Yunnan Impression, Tibetan Riddle, Pingtan Impression e molte altre ancora. Tutte queste danze hanno avuto origine dalla terra e ci sono state lasciate dai nostri antenati come una eredità che ha bisogno dei nostri sforzi per essere preservata e presentata al mondo. Una volta che queste opere sono state messe in scena, le persone sono rimaste profondamente colpite dalla loro accattivante bellezza e dal loro significato culturale. Come danzatrice ho continuato a esplorare il regno sconfinato della danza per decenni e sono stata invitata a creare opere contemporanee sperimentali, come Under Siege -The Full Story of Farewell My Concubine e Rite of Spring per la scena internazionale. La mia arte trae ispirazione dalla natura della mia città natale, dalle mie esperienze di vita personale e dalla profonda civiltà dell’Oriente, che è parte integrante della civiltà mondiale, in quanto fornisce diversità, ricchezza e, soprattutto, ispirazione. “Imparare dalla natura” e “l’Unità dell’uomo e dell’universo” è la filosofia, la saggezza e l’estetica dell’Oriente. Queste dottrine sono anche il nucleo spirituale della mia arte. Come esseri umani, dovremmo rispettare la natura, imparare dalla natura e armonizzarci con la natura, proprio come la terra, le montagne e il cielo. Danzatori e coreografi devono ascoltare con più attenzione le gioie e le sofferenze del mondo, utilizzando la danza per completare il dialogo che abbiamo con la natura e la vita che dura da migliaia di anni. Oggi, non solo continuerò a condividere la nostra cultura della danza con il mondo, ma spero anche di invitare tutti i danzatori del mondo che amano la danza e che vorrebbero esprimere le proprie emozioni attraverso la danza, a ballare insieme per trasmettere il nostro amore e lode al cielo e alla terra. La vita non finisce mai e la danza non si ferma mai.
L’INTERNATIONAL THEATRE INSTITUTE – UNESCO
Fondata nel 1948 a Praga, da esperti di teatro e danza dell’UNESCO, l’International Theatre Institute, unica organizzazione non governativa, operante in ambito culturale, in relazioni formali con l’UNESCO, è presente con Centri Nazionali in circa 100 Paesi, ed ha come obiettivo lo sviluppo di pratiche di cooperazione tra artisti e istituzioni teatrali a livello internazionale, per consolidare collaborazioni tra operatori culturali di tutto il mondo e favorire il dialogo interculturale. Dal 2012 il Centro Italiano ha sede ad Astràgali Teatro a Lecce ed è presieduto da Fabio Tolledi, recentemente rieletto nell’Executive Council dell’ITI a conclusione del trentaseiesimo Congresso mondiale che si è svolto dal 20 al 25 febbraio a Fujairah negli Emirati Arabi Uniti sul tema “Reunite, for the Performing Arts and Humanism”. Mission primarie dell’ITI sono la promozione della pace attraverso l’arte, il sostegno dell’innovazione nelle arti performative, la valorizzazione delle diversità culturali, il rispetto dei diritti umani nel campo delle arti dello spettacolo. Tra le più note iniziative promosse a livello mondiale dall’International Theatre Institute figurano, oltre al World Theatre Day (27 marzo), l’International Dance Day (29 aprile) e il Theatre of Nations, dove si sono esibiti per la prima volta in Occidente, dopo la seconda Guerra mondiale, l’Opera di Pechino, il Berliner Ensemble, il Teatro Kabuki, il Teatro d’Arte di Mosca.
Info
www.iti-worldwide.org/danceday.html
www.iti-italy.it