Un settembre di appuntamenti per l’Art&Lab Lu Mbroia di Corigliano d’Otranto

Prosegue anche a settembre, tra musica e teatro, la programmazione dell’Art&Lab Lu Mbroia di Corigliano d’Otranto. Sabato 2 settembre (ore 20:30 – contributo associativo 10 euro) appuntamento con Capoca Festival – Canzonificio indipendente. Ispirato da un’espressione tipica del dialetto salentino (traducibile con “E come no?”), la serata condotta da Marzia Presta sarà l’occasione per raccontare il processo creativo che c’è dietro le canzoni dei vari ospiti che saranno proposte in live set essenziali. Apertura affidata ai giovani Marghe e Carlo Manzo, vincitori del contest legato al festival. A seguire la cantautrice e polistrumentista Chiara Turco con la sua musica “visiva”, come ama definirla. Dopo l’esordio in inglese con l’Ep “First” (2016), il passaggio ai testi in italiano con il cd “Via Roma” (2018), una lunga serie di concerti e collaborazioni,  gli ultimi singoli “Isole Nuove” e “Non Smetti di Bruciare” preannunciano il nuovo disco in uscita nei prossimi mesi. Sul palco poi l’inconfondibile voce di Cortese, cantautore, ideatore e direttore artistico del Capoca Festival. Vincitore nel 2008 della prima edizione italiana di X-Factor con la vocal band Aram Quartet, nel 2015 ha conquistato il “Festival internazionale della canzone di Viña del Mar” in Cile dove è stato co-coach della prima edizione cilena del talent-show televisivo The Voice. La sua musica è una caccia al tesoro alla ricerca di bellezza, poesia e leggerezza. In chiusura un’intervista di Cristiana Francioso a Erica Mou, che proporrà alcuni brani accompagnata dalla sua chitarra. Classe 1990, la cantautrice pugliese può vantare oltre settecento concerti in Italia e all’estero, importanti collaborazioni, esperienze a teatro, sei album in studio e il romanzo “Nel mare c’è la sete” (Fandango, 2020), tradotto anche nel Regno Unito, Australia e India. Attualmente è in tour in teatro con “Un’ultima cosa” insieme alla giornalista Concita De Gregorio e con lo spettacolo musicale legato al suo album “Nature”, uscito nel 2021. Nature è una parola che racconta l’essenziale, il futuro e la pluralità, con sfumature diverse: in italiano ci dice della varietà degli esseri e dell’essere. In inglese parla della bellezza dell’universo. In francese sottolinea la mancanza di artificio. In dialetto pugliese allude alla sessualità che produce vita. Nature è etimologicamente una parola dal latino: è un verbo al futuro, una nascita senza fine.

Domenica 3 settembre (ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) un Omaggio a Enzo Jannacci con la cantante Isabella Tosca e il chitarrista Claudio Tuma. In scaletta alcune delle più belle canzoni del cantante, autore e musicista, scomparso dieci anni fa, rilette in chiave jazz. Il progetto nasce nel 2010 dall’iniziativa della cantante che da sempre nutre una forte passione nei  confronti dell’autore  (“L’Armando” era il 45 giri  più  riprodotto dal  giradischi a  valigia che possedeva da piccola). Nei brani dell’artista milanese ci sono storie di  uomini, di  donne, di  un  luogo e di un’epoca, storie che commuovono e che fanno ridere. La performance del duo si snoda attraverso un fil rouge recitato che accompagna gli ascoltatori nel contesto in cui i brani sono stati composti.

Venerdì 8 settembre (ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) il cantautore salentino Mino De Santis, voce e chitarra, condurrà il pubblico in un viaggio nel suo personale universo. In scaletta, oltre ai brani divenuti ormai “classici” e qualche inedito, anche le canzoni di “Sassidacqua”, ultimo progetto discografico pubblicato nel 2020 dall’etichetta Il Cantiere con la produzione esecutiva dell’Associazione Civilia. Dopo il sorprendente esordio con “Scarcagnizzu” (Fondo Verri, 2011) e “Caminante” (Ululati/Lupo Editore, 2012), la conferma di “Muddhriche” (Ululati/Lupo Editore, 2013) e la maturità di “Petipitugna” (Abac Edizioni, 2016) il viaggio di Mino De Santis prosegue con questo album e in attesa del prossimo progetto discografico. Passano gli anni ma De Santis resta un fuoriclasse, unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia.

Sabato 9 settembre (ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) il cantautore Miro Durante proporrà “Licci in Mezza Luna”. Oltre ai brani del suo album “A te sarò per sempre” (Nauna Cantieri Musicali), accompagnato da Emanuele Licci (chitarra e voce) suonerà e canterà alcuni inediti che faranno parte del suo prossimo lavoro discografico. Sonorità veraci come la terra che racconta, parole d’amore, di guerra, storie raccontate a mezza voce figlie del nostro tempo e dei tempi passati, Miro è un cantautore che accarezza la poesia e la porta nelle sue composizioni, sempre a cavallo tra folk d’autore, jazz e world music. Le sue canzoni arrivano a tutti, seppur in una lingua di pochi; Miro scrive e canta in dialetto salentino, lo maneggia con destrezza e ne ricerca suoni e assonanze; lo padroneggia con eleganza, trasmettendo il sapore del familiare e allo stesso tempo facendolo risuonare oltre i generi tradizionali ai quali è spesso associato.

Domenica 10 settembre
(ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) Gaetano Cortese, cantautore presente sulla scena salentina (ma non solo), già dalla seconda metà degli anni 90, presenterà il suo omaggio a Rino Gaetano. Attraverso racconti, aneddoti da radio libere del tempo, ma soprattutto le canzoni, Cortese ripercorre la vita e la carriera del cantautore calabrese scomparso prematuramente a Roma nel 1981. Nel corso della sua breve carriera ha composto e reso celebri brani come Ma il cielo è sempre più blu, Gianna (terza al Festival di Sanremo 1978), A mano a mano, Aida, Mio fratello è figlio unico, Sfiorivano le viole, Berta filava, Nuntereggae più, Ti ti ti ti, Spendi spandi effendi, Sei ottavi, E cantava le canzoni, Tu, forse non essenzialmente tu, Ad esempio a me piace il sud e molti altri.

Venerdì 15 settembre (ore 21:30 – contributo associativo 8 euro) la rassegna “Storie terra terra – Teatro, musica e natura”, nata dalla collaborazione tra Ura Teatro e Lu Mbroia, si conclude con “Guarda che luna, Fred“. Un ricordo al cantautore, polistrumentista e attore Fred Buscaglione con Massimo Donno (voce) e Andrea Rossetti (piano) e gli attori Fabrizio Pugliese e Fabrizio Saccomanno. Scomparso a 39 anni nel 1960, ha composto alcuni successi come Eri piccola così, Che bambola!, Love in Portofino, Sofisticata, Guarda che luna, Whisky facile, Teresa non sparare e tanti altri. Protagonista anche del famoso Carosello in tv e in numerosi film (diretto da registi come Dino Risi, Lucio Fulci, Camillo Mastrocinque e Silvio Amadio), morì improvvisamente all’alba del 3 febbraio 1960, in un incidente stradale mentre rientrava all’hotel Rivoli dopo aver trascorso la notte esibendosi in un night a Roma.

Prima di live  e spettacoli sarà possibile degustare primi e secondi piatti, insalatone, verdure, dolci e frutta, sorseggiando birre e il vino delle Cantine Duca Carlo Guarini di Scorrano. Info e prenotazioni lumbroia@massimodonno.it – 3381200398.