Da martedì 26 a venerdì 29 dicembre tra Corsano e Lecce torna Canti e incanti, la rassegna di musica, danza e incontri promossa da Tarantarte, in collaborazione con Polo Biblio-Museale di Lecce, Museo Castromediano, Comune di Corsano, Contrabbando Speranza e Foodest. Canti e incanti è un viaggio simbolico che celebra la connessione, lo scambio materiale e immateriale tra due territori che si guardano da sempre dai lati opposti del Mar Adriatico: la Grecia e la Puglia. Un’osmosi culturale tra le due sponde, un processo di conoscenza e scoperta delle proprie origini in rapporto alle altre culture.
Si parte martedì 26 dalle 20 nel Laboratorio Urbano Ex Macello di Corsano (ingresso libero) con la presentazione del libro “Questo è tutto di qui – Bestiario salentino” di Osvaldo Piliego (Edizioni Ergot), che dialogherà con Michela Santoro con letture di Ippolito Chiarello. Nel libro, pubblicato da Edizioni Ergot, i testi sono affiancati dalle illustrazioni di 31 artiste e artisti pugliesi con il coordinamento artistico di Brizzo, le introduzioni di Mauro Marino e Alessio Fasano e il cover design di Erik Chilly. Dalle 21:30 la prima serata si chiuderà con il concerto di Officina salentina con visual e progetti video a cura di Contrabbando Speranza. I fondatori di Officina Zoè – Cinzia Marzo (voce e tamburello), Lamberto Probo (tamburello e tammorra) e Donatello Pisanello (organetto, chitarra, armonica) affiancati da Francesco Probo (chitarra) – propongono un viaggio nella canzone popolare salentina.
Mercoledì 27 dicembre alle 20 nel Museo Castromediano di Lecce (ingresso 5 euro) la serata si aprirà con la presentazione della video installazione “Presto tutta la terra danzerà” di Alessia Rollo, realizzata per la mostra “I doni degli Dei. Puglia Felix tra greci, indigeni e rumeni” a Nanchino in Cina. Subito dopo il concerto Altar of Love della cantante, compositrice e performer Vera di Lecce. Percussioni orientali e mediterranee si intrecciano a trilli di tamburelli salentini, sintetizzatori aggressivi come dragoni e profondi come la notte guidano melodie ancestrali che danzano ipnotiche, nel ritmo ossessivo dell’anima. Le danzatrici della Compagnia Tarantarte, guidate dalla coreografa Maristella Martella, proporranno una performance di danza site specific la cui fonte di ispirazione saranno le figure danzanti di satiri, menadi e baccanti testimoniate dalla pittura vascolare presente nel Museo Castromediano. Immagini vive e suggestive, capaci ancora oggi di comunicare ed emozionare.
Giovedì 28 dicembre (ingresso 5 euro) ancora al Museo Castromediano la terza serata prenderà il via alle 20 l’incontro Le donne dell’arte con la coreografa Maristella Martella, la fotografa Alessia Rollo, l’artista Emilia Ruggiero, l’autrice Giulia Maria Falzea, le cantanti Maria Mazzotta, Gabriella Schiavone e Teresa Vallarella e la giornalista Giorgia Salicandro. A seguire il concerto delle Faraualla, quartetto vocale nato nel 1995. Dopo aver approfondito singolarmente lo studio e la pratica della vocalità in ambiti musicali differenti, le quattro cantanti hanno trovato un interesse comune nella ricerca sull’uso della voce come “strumento”. Attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti, il repertorio Faraualla si traduce nelle composizioni originali come nei brani tradizionali. Le suggestioni di un percorso attraverso culture tanto lontane fra loro si fondono in una sintesi originale in cui emergono con forza le radici culturali del gruppo. La Puglia, per secoli terra d’incontro e di passaggio di popoli, è presente nel “suono” che connota la formazione barese, negli strumenti a percussione che accompagnano l’esecuzione, nello stesso nome del gruppo.
Ultimo appuntamento venerdì 29 dicembre (ingresso 5 euro) alle Officine Culturali Ergot di Lecce. Alle 19:30 un incontro con il ricercatore e danzatore greco Dimitris Evangelou che poi si esibirà in un itinerario rebetiko con il musicista Dimitris Kotsiouros. Attraverso l’interazione tra la musica e il mito faranno scoprire una Grecia diversa, mistikì, fuori da ogni omologazione. Il magico virus di una grecità eccentrica, esule, meticcia, splendidamente contaminata dall’humus ottomano. A seguire il concerto Canto griko di Rocco Nigro (fisarmonica) ed Emanuele Licci (voce, bouzouki) con danze di Maristella Martella. Il duo ricerca e rielabora le espressioni della world music mediterranea, con particolare riferimento alla musica rebetika, nata dalle interazioni tra le culture greca e turca, con innesti di elementi europei e di tutte quelle civiltà che si incrociavano nel Mediterraneo meticcio d’inizio ’900 (colonie ebree, egiziane, musulmane). I testi sono in lingua grika ed i brani, che attingono dal repertorio storico della band Ghetonia, saranno introdotti da una breve presentazione che ne spiega origine e significato. Non mancheranno anche pizziche pizziche tutte da ballare.
In programma anche due workshop sulle Danze rituali con Maristella Martella (28 dicembre ore 10/13) e sulle Danze urbane rebetike con Dimitri Evangelou (29 dicembre ore 10/13).