Al Chiostro dell’Ex Monastero degli Olivetani a Lecce si festeggiano i primi quarant’anni della casa editrice Manni

Venerdì 14 giugno alle 18:30 il Chiostro dell’Ex Monastero degli Olivetani a Lecce ospita un incontro per festeggiare i primi quarant’anni della casa editrice Manni. Dopo i saluti di Viviana Matrangola (assessora alla Cultura e alla Legalità della Regione Puglia
) e Fabio Pollice (rettore dell’Università del Salento
) interverranno gli scrittori Carlo D’Amicis, Mario Desiati, Antonio Prete e Alberto Rollo. L’evento sarà arricchito dalle letture di Marco Baliani, che daranno voce ai testi che hanno segnato la storia della casa editrice. La critica letteraria Beatrice Stasi presenterà, inoltre il progetto Prin Pnrr sull’Archivio Manni-D’Oria.

 

Nel gennaio del 1984 Anna Grazia D’Oria e Piero Manni, due insegnanti quarantenni, danno vita alla rivista di letteratura “l’immaginazione”; attorno ad essa nascono e si consolidano rapporti con intellettuali su tutto il territorio nazionale; in particolare, legati all’Università di Lecce, vi sono Maria Corti e Romano Luperini. Sembra quasi naturale che dalla rivista germogli una casa editrice: il primo titolo di Manni, significativo dell’impegno civile e militante con cui nasce, è Segni di poesia lingua di pace, con poesie contro la guerra di, tra gli altri, Caproni, Frabotta, Luzi, Malerba, Pagliarani, Rosselli, Sanguineti, Volponi, Zanzotto. Seguono libri di Fortini, Malerba, Sanguineti, Pagliarani; Cardarelli, Palazzeschi, Saba; e di autori del territorio: in una collana diretta da Donato Valli, ci sono Nicola De Donno, Bernardini, Bodini; e Lino De Matteis sul caso Fonte. La casa editrice è una casa stricto sensu, quella dove abitano i due editori, a Lecce: il soggiorno inizia a riempirsi di libri, che vengono spediti a una selezione di librerie in tutta Italia. Poi, quando (presto) entra nella compagine Giovanni Pellegrino, tra una riunione di redazione e la scrittura (Feuilleton e Il maestro di tennis, con Piero Manni, 1990; Cavallopazzo, 1993) trova una sede di fronte al suo studio di avvocato. I pacchi di libri non si fanno più in casa, dunque, ma quella distribuzione fai da te non è capillare, è complicata, farraginosa, economicamente faticosa. Manni lancia una campagna stampa per cercare un distributore nazionale: per primo ne parla Enzo Siciliano sul “Corriere della Sera”, e poi arriva a Lecce Grazia Cherchi, a raccontare come questi due “giovani e coraggiosi editori”, scrive la Cherchi, facciano libri importanti, ma che non riescono a far girare. Risponde all’appello Fausto Lupetti, editore milanese nel campo della comunicazione, e attraverso alcuni titoli in coedizione con lui Manni entra in PDE, una azienda di promozione e distribuzione libraria da sempre attenta alle realtà indipendenti. La casa editrice cresce, e nel 1996, quando arriva in casa editrice Grazia, la figlia maggiore dei due, diventa una srl. Dal 2003 la sede della casa editrice è in un ex tabacchificio a San Cesario di Lecce (con una piccola propaggine a Milano), ha oltre 2000 titoli in catalogo, una produzione sempre attenta alla poesia e alla narrativa, con uno scaffale rilevante di saggistica d’inchiesta, e di letteratura per bambini legata ai temi sociali; ha avuto premi importanti (ricordiamo la Cinquina dello Strega, nel 2017, con Un’educazione milanese di Alberto Rollo), i piedi ben piantati nel territorio e lo sguardo verso orizzonti più ampi. Di fondo, come scriveva Piero Manni nel 2014 ripubblicando Segni di poesia lingua di pace, 40 anni fa e ancora oggi c’è “una fiducia grande nella forza delle idee e delle parole”. Nel maggio 2022 l’Archivio e la Biblioteca Piero Manni e Anna Grazia D’Oria e della casa editrice Manni hanno ricevuto la Dichiarazione del Ministero della Cultura di interesse storico particolarmente importante, e oggi sono oggetto di un progetto di ricerca PRIN delle Università del Salento, Roma Tre e Lum.