Venerdì 25 ottobre la Biblioteca della Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce ospiterà la restituzione finale di “Teatro in casa“. Questo modulo fa parte del progetto “Meriggiare pallido e assorto“, promosso dall’Istituto Tecnico Economico “Adriano Olivetti” di Lecce nell’ambito del Programma Nazionale “Scuola e Competenze 2021-2027 del Ministero dell’Istruzione e del Merito, cofinanziata dall’Unione Europea.
L’evento conclusivo (ore 9 – ingresso non consentito alle persone esterne), organizzato in collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale, prevede l’allestimento di un percorso espositivo con quattordici manufatti in ceramica, creati durante un laboratorio tenutosi tra agosto e settembre. A completare l’esposizione, i venti detenuti partecipanti, guidati dalle facilitatrici Elena Carluccio e Barbara Rizzo di 34° Fuso APS, dal duo Leleste (Eleonora Loche e Stefania Semeraro) e con il supporto del docente Umberto Cataldo dell’Istituto Olivetti, hanno realizzato un colophon e delle didascalie animate, che saranno teatralizzate per raccontare frammenti di storie. All’incontro, oltre alle persone coinvolte nel progetto e altri detenuti che parteciperanno alla restituzione, interverranno Maria Teresa Susca (direttrice della Casa Circondariale Borgo San Nicola) e Patrizia Colella (dirigente scolastica dell’Istituto Tecnico Economico “Adriano Olivetti”).
Le attività si sono svolte in dieci incontri, avviati con la presentazione del Museo della Ceramica di Cutrofiano e delle sue attività di coinvolgimento del pubblico, seguita da una visita virtuale tramite la proiezione di un video esplorativo delle sale. I partecipanti hanno potuto riflettere sulla forma e funzione di alcuni manufatti di ceramica popolare, appositamente selezionati per stimolare memoria e creatività. I vasi, oggetti di uso quotidiano provenienti dalle case di Cutrofiano, hanno fatto da “attivatori” della memoria, evocando ricordi legati alla vita quotidiana e momenti significativi, ispirando così nuove creazioni artistiche.
Prima di passare alla realizzazione dei manufatti, i partecipanti hanno utilizzato visori di realtà virtuale Oculus, immergendosi nella ricostruzione di una bottega di ceramista per costruire virtualmente i propri vasi. Questa esperienza ha aumentato la consapevolezza del valore del patrimonio culturale locale, motivando ciascuno a creare opere personali accompagnate da un racconto.
Successivamente, sono stati realizzati i “vasi della memoria” utilizzando la tecnica del colombino. Questi manufatti, nelle loro forme o decorazioni, riflettono le storie personali elaborate durante il laboratorio. I vasi, decorati con cura e volutamente con crepe visibili, simboleggiano memorie intime, diventando testimoni tangibili delle esperienze condivise. Le storie saranno presentate nella mostra finale “Vasi comunicanti”, accompagnate da didascalie e performance teatrali.
“Teatro in casa” mira a promuovere il benessere psicofisico della popolazione detenuta, sfruttando i benefici delle arti espressive, come la modellazione dell’argilla, la narrazione e il teatro.
Info
3278773894 – 34fuso@gmail.com