Venerdì 11 e 18 febbraio (dalle 15 alle 18 – info e iscrizioni vivailprogetto@gmail.com) sempre nelle sale di Palazzo De Donno a Cursi si conclude in presenza “Medicina narrativa nei percorsi di cura“, coordinato dalla giornalista, project manager e consulente in comunicazione istituzionale Raffaella Arnesano. Un percorso per conoscere gli strumenti della narrazione che cura, dalla parola all’immagine. “La Medicina Narrativa (NBM) si integra con l’Evidence-Based Medicine (EBM) e, tenendo conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate”, sottolinea la giornalista. “La narrazione del paziente e di chi se ne prende cura è un elemento imprescindibile della medicina contemporanea, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelte. Le persone, attraverso le loro storie, diventano protagoniste del processo di cura”.
La costruzione di Viva è stata ispirata dal rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2019 nel quale viene evidenziato come il coinvolgimento della popolazione in attività culturali abbia un importante impatto positivo e benefici migliorativi. “Se pensiamo all’immenso patrimonio culturale a nostra disposizione, ci viene immediato immaginare di poter integrare la tutela della cultura e delle arti, alla prevenzione della salute e al miglioramento del benessere”, sottolineano i promotori. “L’obiettivo generale di Viva è quello del benessere dei cittadini adulti e il coinvolgimento dei vedovi nella comunità, attraverso la partecipazione nella valorizzazione del patrimonio culturale locale. Inoltre attraverso una fitta rete di partner, gli operatori dei tre territori coinvolti e un cospicuo numero di professionisti, verranno costruiti percorsi di co-progettazione e co-creazione di nuovi strumenti di fruizione al servizio dei beni culturali individuati”.
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