Dopo i primi appuntamenti a Fasano e Lecce, giovedì 19 settembre alle 20:45 nell’atrio del Castello Svevo di Bari (in caso di maltempo in sala conferenze con doppia replica solo per le persone già prenotate alle 19 e alle 21) va in scena “Avere tra le braccia tanta felicità”, nuovo progetto speciale dell’attore, drammaturgo e regista leccese Mario Perrotta affiancato dal teologo Vito Mancuso e dalla giornalista e scrittrice Anna Puricella. In esclusiva per la Puglia, il quattro volte Premio Ubu ha pensato e proposto infatti la seconda tappa di un percorso teatrale tra le parole fragili del nostro tempo, avviato nel 2022/2023 con “Libertà rampanti”. Un’indagine a tre voci tra letteratura, musica, teatro e filosofia per un affascinante itinerario da Aristofane a Domenico Modugno, passando per le suggestioni di Seneca, Shakespeare, Pirandello e altri grandi autori e pensatori della cultura occidentale. I brani proposti in voce e musica da Perrotta saranno oggetto di confronto tra la giornalista e il teologo in un continuo rimando tra riflessione e teatro. Questa prima nazionale è prodotta da Permar Compagnia Mario Perrotta con il sostegno di Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese (Fondo Speciale Cultura e Patrimonio culturale L.R. 40/2016 – art.15 comma 3), in collaborazione con Ministero della Cultura – Musei italiani, Direzione regionale dei musei nazionali della Puglia, Castello Svevo di Bari, Museo Archeologico Nazionale e Parco Archeologico di Egnazia e l’amministrazione comunale di Lecce. Ingresso con prenotazione obbligatoria su www.marioperrotta.it. Info 353 4469702 – info@marioperrotta.it.
«Parole fragilissime. Sono queste che, ultimamente, mi intrigano», sottolinea Mario Perrotta. «Libertà, ad esempio. L’ho inseguita tra le pagine più dense della letteratura occidentale, ho provato a tradurla in domande brucianti da portare sul palco. La prima tappa di questa indagine è stata “Libertà rampanti. Da Sofocle a Calvino” presentata in prima assoluta proprio in Puglia – tra il 2022 e il 2023 – e che ha preso vita insieme a Sara Chiappori e Vito Mancuso: la risposta esaltante del pubblico è stata un applauso continuo alla libertà stessa, a quel bisogno di autodeterminarsi ma in sintonia con il mondo», prosegue. «Adesso è il momento di un’altra parola ancora più delicata perché, forse, non esiste: felicità. Eppure c’è stato un momento in cui il nostro paese – forse una gran parte di mondo – è apparso felice. Sono gli anni a cavallo del 1958, gli anni subito prima e subito dopo l’inizio del boom economico. La gente era – o sembrava – felice, carica di futuro negli occhi. E se c’è un uomo che incarna tutto questo nel suo corpo, se c’è uno che con la sua voce, con la spinta vitale che ha abitato ogni suo passo, rappresenta appieno quegli anni, questo è Domenico Modugno. Un ragazzo di una terra dimenticata da Dio – quella Puglia che sarebbe rimasta alla periferia del regno ancora per decenni – che parte all’avventura e si ritrova, dopo pochi anni, a insegnare a tutto il mondo a “volare”: apre la bocca e trascina via con quell’urlo irrefrenabile ogni residuo fosco del dopoguerra. Con una sola canzone rende l’intero occidente felice di esistere», continua Perrotta. «Per arrivare a lui, però, ho bisogno di un lungo percorso, alle radici della nostra cultura. Così come è accaduto per la parola libertà, tornerò indietro di 2500 anni e comincerò da lì, risalendo la china tra diverse epoche, mondi e modi di concepire la felicità, per capire fino in fondo quanto essa sia impalpabile e preziosa».
Protagonisti di “Avere tra le braccia tanta felicità” saranno ancora Vito Mancuso e Mario Perrotta. Il primo è un saggista e teologo, autore di diversi bestseller, ha collaborato con La Repubblica e dal 2022 è editorialista per La Stampa. Il suo pensiero è oggetto di discussioni per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, in campo etico e in campo dogmatico. Attore, drammaturgo e regista, Perrotta è considerato tra le voci più significative del panorama teatrale italiano, insignito per ben quattro volte degli Oscar del Teatro italiano – i premi Ubu. Alle sue drammaturgie intime affianca veri e propri colossal teatrali che hanno coinvolto centinaia di artisti. I suoi testi sono rappresentati anche all’estero e in diverse lingue. A moderare è stata chiamata Anna Puricella: giornalista professionista, collabora con la redazione di Bari del quotidiano La Repubblica, ha vinto due volte il premio “Michele Campione”, e il premio “Tommaso Francavilla”. Il suo primo romanzo, “Monteruga” è edito da Fandango Libri.
Info e prenotazioni
3534469702 – info@marioperrotta.it
www.marioperrotta.it