Giovedì 30 luglio (ore 21 – info e prenotazioni 3286060955 – 3395745559) nella Masseria L’Astore di Cutrofiano con l’autore e attore Gianni Ciardo prende il via “Crita – Festival delle Arti“, a cura della Cooperativa Ventinovenove, fondata e guidata dagli attori, autori e registi Gabriele Polimeno e Mary Negro, che rientra nel più articolato progetto Daimon20 rassegna di teatro, musica, benessere e letteratura.
Per il primo appuntamento, l’autore e attore barese Gianni Ciardo proporrà Verosimile. Lo spettacolo nasce, appunto, da un libro in cui il racconto a briglia sciolta, condito da situazioni surreali e battute fulminanti, si mescolerà a momenti di lettura di stralci del libro, non senza riflessioni, divagazioni, suggestioni che porteranno lo spettatore ad entrare nell’universo degli incontri folli ed impossibili che il protagonista del libro fa. Ciardo incontra difatti 25 personaggi storici e non, cui pone domande esistenziali e con cui conversa di futuro, di teatro, di amore, di visioni della vita, sempre tenendosi sul filo dell’impossibile che muta in possibile o, se si vuole, in possibilità. Da D’Annunzio a Casanova, da Gesù a Beniamino Petruzzelli, da Giacomo Leopardi a San Nicola e così via, il racconto dipinge una linea di scoperta sintetizzabile in una frase simbolo del libro e, dunque, anche dello spettacolo teatrale:”La differenza che c’è fra Personaggi e persone è che le persone respirano e basta, mentre i Personaggi fanno respirare”.
Mercoledì 5 agosto (ore 21:30 – ingresso 16 euro – 3286060955, 3395745559) al Castello Volante di Corigliano d’Otranto, Crita ospiterà il tre volte Premio Ubu Mario Perrotta con lo spettacolo Un bes, Antonio Ligabue. “Ecco, questo m’interessa oggi di Antonio Ligabue”, racconta l’attore e regista. “La sua solitudine, il suo stare al margine, anzi, oltre il margine – oltre il confine – là dove un bacio è un sogno, un’implorare senza risposte che dura da tutta una vita. Voglio avere a che fare con l’uomo Antonio Ligabue, con il Toni, lo scemo del paese. Mi attrae e mi spiazza la coscienza che aveva di essere un rifiuto dell’umanità e, al contempo, un artista, perché questo doppio sentire gli lacerava l’anima: l’artista sapeva di meritarlo un bacio, ma il pazzo, intanto, lo elemosinava. Voglio stare anch’io sul confine e guardare gli altri. E, sempre sul confine, chiedermi qual è dentroe qual è fuori”.
Sabato 8 agosto (ore 21:30 – ingresso gratuito su prenotazione – 3286060955, 3395745559) nella Masseria L’Astore di Cutrofiano, Franco Ferrante sarà in scena con “Arcangelo“. Lo spettacolo parte dall’esigenza di raccontare un avvenimento realmente accaduto. Arcangelo è l’occasione di un padre attore, che coglie un momento particolare della sua vita – la patologia agli occhi di suo figlio – per dar sfogo al suo narcisismo; una serie di aneddoti che fanno parte del suo vissuto personale, che raccontati in teatro assumono un sapore paradossale, surreale, quasi finto. Ferrante si divide in tre ruoli: quello del padre, dell’attore e dell’uomo comune ossessionato da Facebook, che non ammette di essere vittima di una semplice e banale crisi di mezz’età, nel momento in cui la vita gli pone un problema ben più serio. Facebook diventa, così, un modo per “non vedere” il problema di suo figlio e le conseguenze difficili che comporta, una strategia per cercare un rifugio sul piano virtuale. Arcangelo è sicuramente una storia che invita lo spettatore a ridere sulle nostre avventure, personali, sociali e contemporanee, senza sentirne il peso della disavventura.
Martedì 25 (ore 21 – ingresso gratuito su prenotazione – 3286060955, 3395745559) alla Masseria L’Astore di Cutrofiano e mercoledì 26 agosto (ore 21 – ingresso gratuito su prenotazione – 0833864900, 3291688899, 3666310075) nel Palazzo Marchesale di Galatone, infine, la cantante Maria Mazzotta, una delle personalità musicali tra le più emblematiche del Sud Italia, proporrà i brani del suo ultimo progetto discografico Amore Amaro (Agualoca Records), finalista delle Targhe Tenco. Un’intensa e appassionata riflessione, da un punto di vista femminile, sui vari volti dell’amore: da quello grande, disperato e tenerissimo a quello malato, possessivo e abusato. Già nel ‘Canzoniere Grecanico Salentino’, la Mazzotta è arrivata ad essere una delle voci più apprezzate del panorama della world music europea.