Cartoonist e artista visivo, autore di cortometraggi premiati in prestigiosi festival internazionali in Italia e all’estero, Hermes Mangialardo ha appena lanciato su youtube una fiaba d’amore ambientata nella Gallipoli di inizio ‘900. Dal 20 giugno in rete è disponibile, infatti, Addhumare, un cartoon scritto, animato e prodotto dall’artista salentino con musiche dei Khaossia (Luca Congedo ai flauti, Fabio Turchetti all’organetto e Vincenzo Urso al tamburello), inserito nella programmazione Puglia Sounds Producers 2023 della Regione Puglia | FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Interventi per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e per la promozione del patrimonio immateriale.
«Il cortometraggio parte da un’idea che avevo avuto anni fa e poi accantonato. Idealmente unisce le mie passioni: l’animazione, ovviamente, ma anche l’uso delle ombre e della luce, che sono fondamentali nella realizzazione dei miei videomapping e che nel corto sono il fulcro ed il colpo di scena che porta al finale», ci racconta Mangialardo. «Il tutto inserito in uno dei luoghi che amo di più del Salento: Gallipoli ed il faro di Sant’Andrea. Il cortometraggio – coprodotto dalla creative agency umbra PlasMedia – racconta la storia di un amore nascosto: lui è un umile pescatore, lei è la figlia del barone locale. Il loro ritrovo è nella vegetazione della spiaggia della Purità, sotto i bastioni della città jonica. Una sera però i due innamorati vengono scoperti. Lei viene imprigionata dalla famiglia in un luogo lontano dalla vista dell’amato e di tutta la città. Ma la disperazione e l’amore dei due sarà più forte delle avversità. Riusciranno a comunicare, grazie alla forza della musica e della “luce”», continua l’artista. «Le illustrazioni digitali sono state realizzate da Piero Schirinzi mentre per i modelli tridimensionali sono stato affiancato dai creativi di PlasMedia, agenzia che si è anche occupata del “motion capture” di una scena di danza interpretata da Stella Temperanza. All’interno del corto sono contento di accogliere anche un intervento dell’artista iraniana Forough Raihani».