Martedì 30 marzo alle 18:50 in diretta su Facebook e YouTube la rassegna web “Sette meno dieci” ospita una puntata dedicata a Giulio Regeni. Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori del ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto all’inizio del 2016, e l’avvocata Alessandra Balleriniparleranno del libro “Giulio fa cose” (Feltrinelli). Interverrà anche Davide Romagnoni, frontman dei Vallanzaska, con la sua esperienza diretta contenuta nel libro “Ma quale vacanza d’Egitto?! Arresto accidentale di un cantante” (Prospero editrice).
Il rapimento, le torture e l’uccisione di Giulio Regeni riguardano tutti. Perché la ragion di Stato sembra aver messo a tacere la giustizia. Questa è la battaglia per la verità dei suoi genitori. E di molti di noi in tutto il mondo. Alla tragedia di Giulio Regeni il mondo della politica non ha ancora risposto. Non ha risposto l’Egitto di Al-Sisi. Che continua a sabotare le indagini sul sequestro, la tortura e l’omicidio del figlio di Paola Deffendi e Claudio Regeni: in quattro anni gli egiziani hanno ucciso cinque innocenti, inventato storie incredibili, falsificato documenti per allontanare i sospetti dai loro apparati. Senza però riuscirci: cinque funzionari dei servizi segreti del Cairo sono sotto inchiesta con l’accusa di aver partecipato al sequestro di Giulio. Non ha risposto l’Europa, a parte qualche passaggio di circostanza. Non ha risposto l’Italia che, anzi, ha rimandato il suo ambasciatore al Cairo. A combattere per ottenere verità e giustizia per Giulio e per tutti i Giulio d’Egitto ci sono però i genitori, Paola e Claudio, insieme al loro avvocato Alessandra Ballerini. Ma non sono soli. Con loro c’è l’onda gialla che parla di Giulio, indossa i braccialetti, appende quello striscione giallo per chiedere verità e giustizia. Perché Giulio era un cittadino italiano, un cittadino europeo che aveva scelto la cultura come strumento di solidarietà e giustizia sociale. E che il 3 febbraio 2016, quando il suo corpo fu trovato ai bordi dell’autostrada che collega Alessandria al Cairo, aveva 28 anni. Erri De Luca ha scritto che “la verità non viene regalata né offerta, va scippata a pezzettini, brandello per brandello. Quello che siamo riusciti a ottenere lo dobbiamo alla mobilitazione civile dei genitori di Giulio, che si sono caricati questo bisogno di verità e ci hanno trascinato con loro”.
“Ma quale vacanza d’Egitto?! Arresto accidentale di un cantante” è un reportage che racconta, minuto dopo minuto, sensazione dopo sensazione, un’esperienza autobiografica: la storia della vacanza sul Mar Rosso di Davide Romagnoni finita, purtroppo, male. Può capitare a tutti, durante una vacanza in Egitto, di conoscere il paradiso e l’inferno: basta un passo falso. E in un Paese dittatoriale passare dal mondo ovattato e frivolo dei turisti, tra coralli e pesci colorati, al carcere, trascorrendo tre giorni senza acqua né cibo e subendo innumerevoli interrogatori per essere poi scarcerati a poche ore dal volo di ritorno, è una cosa che può succedere davvero. Scritto tutto al presente e in prima persona, questo libro fa i conti con la sensazione di morte imminente che poteva seguire all’arresto del suo autore.
La rassegna web Sette meno dieci è ideata e condotta dall’imprenditrice sociale Gabriella Morelli e dal giornalista e operatore culturale Pierpaolo Lala e promossa dalle realtà salentine Diffondiamo Idee di Valore, Conversazioni sul futuro, Io non l’ho interrotta e Coolclub con il sostegno del Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo della Regione Puglia e nella programmazione Custodiamo la cultura in Puglia.