Saverio Raimondo è un vigliacco in tempo di guerra, un ipocondriaco durante una pandemia, un borghese alle prese con il disagio economico ed energetico, un maschio bianco eterosessuale ai tempi del politicamente corretto, un intollerante al caldo durante il riscaldamento globale: in poche parole, l’uomo sbagliato al momento sbagliato. Ma nel posto giusto, quando si trova su un palco a fare stand-up comedy. Con la sua ironia militante, la sua satira feroce e la sua spontanea irriverenza, il Satiro Parlante di Netflix demolisce tutto e tutti, a cominciare da sé stesso. Perché Saverio Raimondo non ha paura di mostrarsi umano, cioè ridicolo.
Classe 1984, inizia come autore di Serena Dandini a 18 anni. Ha partecipato a diversi programmi tv, radiofonici e ha lavorato con tutti i fratelli Guzzanti. Negli anni è stato definito «l’unico stand up comedian italiano che sembra vero» (Riccardo Staglianò – la Repubblica), «il più bravo comico in circolazione» (Aldo Grasso – Corriere della Sera), «miglior satiro attualmente in Italia» (Riccardo Bocca – L’Espresso). Nel 2021 l’artista ha prestato la sua inconfondibile voce sia nella versione originale inglese che nel doppiaggio in italiano a Ercole Visconti, il cattivo di “Luca“, pellicola Pixar – Disney diretta da Enrico Casarosa, candidata come miglior film d’animazione ai recenti Premi Oscar.
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