Venerdì 4 e sabato 5 giugno, parte dal Salento il tour “in presenza” di Spatriati, il nuovo romanzo dello scrittore tarantino Mario Desiati, appena uscito per Einaudi. Venerdì 4 giugno (ore 20 – prenotazione consigliata 3496415030 – www.associazionenarrazioni.it) in Piazza don Tonino Bello ad Alessano, l’autore dialogherà con Valeria Bisanti, Walter Prete e Michela Santoro per il primo appuntamento della rassegna “Il Salento immaginato“, promossa dalla Libreria Idrusa e dall’Associazione Narrazioni, con il sostegno della Regione Puglia nel Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo. Sabato 5 giugno (ore 18:50 – ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria WApp 0832373576) lo scrittore sarà, invece, nel Chiostro del Convitto Palmieri di Lecce, nell’ambito di Extra Convitto – Polo Biblio-Museale della Regione Puglia a cura di Mauro Marino e dello staff della Biblioteca Bernardini, con il patrocinio della Provincia di Lecce, per il primo appuntamento “live” di “Sette meno dieci“, format condotto da Gabriella Morelli e Pierpalo Lala, promosso da Diffondiamo idee di valore, Conversazioni sul futuro, Io non l’ho interrotta e Coolclub con il sostegno della Regione Puglia nel Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo e, tramite il Teatro Pubblico Pugliese, nella programmazione Custodiamo la cultura in Puglia.
Claudia è solitaria ma sicura di sé, stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti? Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in cui si riconosce. Da quel momento non si lasciano piú. A Claudia però la provincia sta stretta, fugge appena può, prima Londra, poi Milano e infine Berlino, la capitale europea della trasgressione; Francesco resta fermo e scava dentro di sé. Diventano adulti insieme, in un gioco simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per ritrovarsi. Mario Desiati mette in scena le mille complessità di una generazione irregolare, fluida, sradicata: la sua. Quella di chi oggi ha quarant’anni e non ha avuto paura di cercare lontano da casa il proprio posto nel mondo, di chi si è sentito davvero un cittadino d’Europa. Con una scrittura poetica ma urticante, capace di grande tenerezza, dopo “Candore” torna a raccontare le mille forme che può assumere il desiderio quando viene lasciato libero di manifestarsi. Senza timore di toccare le corde del romanticismo, senza pudore nell’indagare i dettagli piú ruvidi dell’istinto e dei corpi, interroga il sesso e lo rivela per quello che è: una delle tante posture inventate dagli esseri umani per cercare di essere felici. « Spatriati in dialetto martinese non ha genere, termina con la ɐ; gran parte degli aggettivi nel nostro idioma ha la schwa finale. Spatriati è proprio una parola neutra nella sua essenza, mista, contaminata, ma anche incerta, inquieta, sradicata, ma con una sua identità. Come molti di noi in questi ultimi decenni che stanno e vivono a metà di due o più mondi fisici o immaginari», spiega Desiati.
Mario Desiati è originario di Martina Franca, ha pubblicato tra gli altri: “Neppure quando è notte” (Pequod, 2003), “Vita precaria e amore eterno” (Mondadori, 2006), “Il paese delle spose infelici” (Mondadori, 2008), dal quale è stato tratto l’omonimo film diretto dal regista Pippo Mezzapesa, “Foto di classe. U uagnon se n’asciot” (Laterza, 2009), “Ternitti” (Mondadori, 2011), finalista al Premio Strega, “Il libro dell’amore proibito” (Mondadori 2013), “Mare di Zucchero” (Mondadori 2014), “La notte dell’innocenza” (Rizzoli, 2015), “Candore” (Einaudi 2016) e “Spatriati” (Einaudi 2021). È il direttore artistico del Festival “Armonia. Narrazioni in Terra d’Otranto”.