Giovedì 4 maggio (ore 20:30 – ingresso 5 euro – info e prenotazioni 3892105991 – teatro@astragali.org) in scena “Don Giovanni – del limite e della finzione” della Piccola Città Teatro di Napoli, tratto dall’opera omonima di Molière nell’adattamento di Antonio Piccolo e la regia di Mario Autore, entrambi interpreti con Anna Bocchino, Ettore Nigro, Federica Pirone. Pare che Molière avesse fretta di rimpiazzare il censurato Tartufo. Tenta allora un colpo da illusionista e ripresenta Tartufo ma gli cambia l’abito. Porta in scena di nuovo una feroce satira contro la doppia morale ma la traveste da denuncia. Cerca in tutti i modi la strada giusta per non rendersi inviso al pubblico: punisce il dissoluto, lo fa redarguire in scena per mezzo di più d’un personaggio, eppure, ancora una volta, la sua posizione “illuminista” emerge chiaramente, per contrasto, dalla natura ironica e a tratti parodistica degli avvenimenti e la censura, inesorabile, torna ad abbattersi sull’opera del maestro che dopo una breve tranche di recite monche non verrà più riportata in scena.
Domenica 7 maggio (ore 18 – ingresso 3 euro – info e prenotazioni 3892105991 – teatro@astragali.org), la rassegna “Per un teatro dei ragazzi e delle ragazze” ospita “Storia di Bella” del Teatro le Forche, liberamente ispirato alla storia “La Penta mano-mozza” de “Lu Cunto De Li Cunti” di Gianbattista Basile con Giancarlo Luce (che firma la regia) e Cilla Palazzo, burattini e baracca di Mariella Putignano e musiche di Antonello Tannoia. Il Re di Pietrasecca, decide di sposare sua sorella Bella per via delle sue belle mani, ma questa si rifiuta categoricamente e per punirlo se le taglia e gliele consegna. Il Re, infuriato, la punisce facendola buttare in mare, chiusa in una cassa. Bella peregrinerà a lungo, incontrando ostacoli e impedimenti e, sempre fedele a se stessa, alla fine riconquisterà la perduta felicità. Questa fiaba insegna a credere in se stessi, nei propri principi, senza lasciarsi traviare; a ritenere la libertà il valore più alto dell’umanità, anche se a volte può costare caro. La tecnica rappresentativa scelta è quella del teatro dei burattini, attraverso i loro tratti somatici fortemente connotati, il carattere e gli stati d’animo di cui ogni personaggio è portatore.
Domenica 14 maggio (ore 18 – ingresso 3 euro – info e prenotazioni 3892105991 – teatro@astragali.org) “Per un teatro dei ragazzi e delle ragazze” si concluderà con “Ri-Fiuto” di Terrammare Teatro con Carlo Pagliula, Maria Civilla, Marilù Marzio per la regia di Silvia Civilla. Siamo in un futuro non molto lontano: una nonna racconta alla sua nipotina la storia di tre amici nati con un dono speciale, un fiuto incredibilmente fuori dalla norma. Grazie a questo anomalo “difetto”, i tre decisero di improvvisarsi super eroi metropolitani, per difendere la loro città – e magari il mondo intero – dall’invasione di rifiuti abbandonati nelle campagne, e per sensibilizzare l’umanità tutta sulla necessità di una coscienza in grado di valorizzare e tutelare il nostro povero, bellissimo eppure maltrattato pianeta Terra. La loro storia aveva un solo obiettivo, che chi l’avesse ascoltata ne uscisse cambiato.
Domenica 7 maggio (ore 18 – ingresso 3 euro – info e prenotazioni 3892105991 – teatro@astragali.org), la rassegna “Per un teatro dei ragazzi e delle ragazze” ospita “Storia di Bella” del Teatro le Forche, liberamente ispirato alla storia “La Penta mano-mozza” de “Lu Cunto De Li Cunti” di Gianbattista Basile con Giancarlo Luce (che firma la regia) e Cilla Palazzo, burattini e baracca di Mariella Putignano e musiche di Antonello Tannoia. Il Re di Pietrasecca, decide di sposare sua sorella Bella per via delle sue belle mani, ma questa si rifiuta categoricamente e per punirlo se le taglia e gliele consegna. Il Re, infuriato, la punisce facendola buttare in mare, chiusa in una cassa. Bella peregrinerà a lungo, incontrando ostacoli e impedimenti e, sempre fedele a se stessa, alla fine riconquisterà la perduta felicità. Questa fiaba insegna a credere in se stessi, nei propri principi, senza lasciarsi traviare; a ritenere la libertà il valore più alto dell’umanità, anche se a volte può costare caro. La tecnica rappresentativa scelta è quella del teatro dei burattini, attraverso i loro tratti somatici fortemente connotati, il carattere e gli stati d’animo di cui ogni personaggio è portatore.
Domenica 14 maggio (ore 18 – ingresso 3 euro – info e prenotazioni 3892105991 – teatro@astragali.org) “Per un teatro dei ragazzi e delle ragazze” si concluderà con “Ri-Fiuto” di Terrammare Teatro con Carlo Pagliula, Maria Civilla, Marilù Marzio per la regia di Silvia Civilla. Siamo in un futuro non molto lontano: una nonna racconta alla sua nipotina la storia di tre amici nati con un dono speciale, un fiuto incredibilmente fuori dalla norma. Grazie a questo anomalo “difetto”, i tre decisero di improvvisarsi super eroi metropolitani, per difendere la loro città – e magari il mondo intero – dall’invasione di rifiuti abbandonati nelle campagne, e per sensibilizzare l’umanità tutta sulla necessità di una coscienza in grado di valorizzare e tutelare il nostro povero, bellissimo eppure maltrattato pianeta Terra. La loro storia aveva un solo obiettivo, che chi l’avesse ascoltata ne uscisse cambiato.
Venerdì 19 maggio (ore 20:30 – ingresso libero – info e prenotazioni 3892105991 – teatro@astragali.org) appuntamento con “Dio è salvo“, poesia-concerto per voce, aspirapolvere, chitarra e loop station di e con Giuseppe Guerrieri. Nello spettacolo Renzo s’invaghisce della Gioconda e dimentica Lucia. Rambo si reca a Mosca per vedere Pietro Mennea gareggiare. Maradona viene colto da Amore in una salumeria di Firenze. Carducci è oggetto delle maledizioni della nebbia stessa. E in tutto ciò, D’Annunzio che fa? I poeti sono innanzitutto maestri del suono. È il suono che li guida alla scoperta di nuovi mondi, o al naufragio di tutti quelli possibili.Venerdì 26 maggio (ore 20:30 – ingresso 5 euro – info e prenotazioni 3892105991 – teatro@astragali.org) la Scuola Sperimentale dell’attore di Pordenone propone “Immigrant song 2.0 – in ricordo di Thomas Sankara” con Lucia Zaghet per la regia di Ferruccio Merisi. Perché un leader politico preoccupato dei destini del suo popolo ribattezza la sua terra “Il Paese degli Uomini Degni”? Che cos’è la dignità, come la si conserva in condizioni di svantaggio? Come la si difende senza rinunciare a difendere una giustizia ulteriore, che prevede il rispetto delle difese e delle giustizie altrui? Come si può riuscire a non abbandonare la propria terra, risollevandola dalla desolazione in cui secoli di violento ladrocinio l’hanno lasciata? Alla fine dello spettacolo, risuonano le note di “Immigrant Song”, il famosissimo brano dei Led Zeppelin dedicato alla conquista dell’occidente da parte dei Vichinghi… Finora nessun gruppo in armi con ottime navi è arrivato nel nostro occidente di oggi. Le condizioni sono molto diverse… Anche se la fame di buona terra, di gloria e d’oro potrebbe diventare la stessa. Per sfuggire a questa prospettiva, c’è forse un Paese degli Uomini Degni da costruire, per ognuno di noi, a cominciare da casa propria… E, perché no, c’è qualche eroe profetico da far rivivere.
Domenica 28 maggio (ore 20:30 – ingresso libero – info e prenotazioni 3892105991 – teatro@astragali.org) “A sud della violenza“, performance finale della residenza artistica di Rakieta Kanazoe e Phylemon Ouedraogo per Sguardi Meridiani. Il nuovo progetto di Astràgali Teatro, sostenuto da “Residenze per artisti nei territori (2022/2024)” del Ministero della Cultura in collaborazione con la Regione Puglia, propone un’azione di condivisione di ricerche e pratiche artistiche con residenze, momenti di presentazione, performance e spettacoli. Nella residenza di Lecce, Rakieta Kanazoe e Phylemon Ouedraogo sperimenteranno nuovi sviluppi, anche alla luce delle tecnologie recenti, del Teatro sociale e di comunità nella relazione tra il patrimonio culturale dell’Africa occidentale ed il teatro europeo. Nel Burkina Faso il teatro sociale è una forma molto sviluppata, utilizzata anche per campagne di sensibilizzazione su temi sociali di rilevanza nazionale, così come il teatro forum, un metodo del teatro dell’oppresso che mette a punto allestimenti che possono essere considerati un brainstorming su temi sociali. Gli “spett-attori” sono chiamati ad intervenire e cercare soluzioni, sostituendosi agli attori. Si tratta di una forma di teatro che si offre come strumento di liberazione, personale e collettiva. Ci sono conflitti che nascono da ingiustizie, altri da stereotipi e incomprensioni; in ogni caso ci sono scontri tra valori o bisogni diversi: in certi casi sono risolvibili tramite mediazioni e soluzioni creative, in altri tramite l’eliminazione dell’ingiustizia.
Info
3892105991 – teatro@astragali.org
www.astragali.it – www.distilleriadegiorgi.eu
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