Il programma di questa edizione speciale del Festival – promossa dalle Amministrazioni comunali di Caprarica di Lecce e Giuggianello, con la produzione di Zero Nove Nove e il patrocinio dell’Associazione europea delle vie Francigene, dell’Associazione Le Comunità ospitanti degli itinerari Francigeni della Puglia meridionale, dell’associazione Dimore storiche italiane e dell’Ecomuseo di Giuggianello – proseguirà domenica 19 dicembre (ore 21 – posti esauriti) con “Canti di gioia, di preghiera e d’amore” de La Cantiga de la Serena. Il trio, formato da Fabrizio Piepoli (voce, chitarra battente, saz, daff), Giorgia Santoro (flauti, arpa celtica, setar) e Adolfo La Volpe (oud, chitarra classica, tar), da anni si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e tradizionale del bacino del Mediterraneo, promuovendo il dialogo culturale tra Occidente e Oriente. Dopo “La serena” (Workin’ Label – 2016) e “La Fortuna” (Dodicilune – 2019), nel 2021 è uscito “La Mar” (Dodicilune), una raccolta di dieci canti appartenenti a diverse tradizioni musicali che hanno come motivo conduttore il mare, “la mar” in ladino. Il cd è entrato nella Top 100 della “World Music Charts Europe”, storica e prestigiosa classifica stilata da EBU, circuito delle radio e televisioni pubbliche europee. Insieme ai precedenti, questo terzo lavoro discografico forma una trilogia del mare e delinea un viaggio immaginario lungo il quale antiche cantighe sefardite (espressione della cultura degli ebrei spagnoli) si intrecciano a canti tradizionali pugliesi (canti narrativi, tarantelle), un syrto greco si fonde con un canto della Grecìa salentina, le sonorità ammalianti di una melodia siriana incrociano il vigore solenne di una villanella napoletana, fino a sciogliersi nel ritmo travolgente di un horo macedone. Un dialogo d’amore sospirato tra il mare e il femminile, il canto della sirena che continua ad ammaliare i viandanti di ogni tempo. I tre musicisti eseguono questo repertorio utilizzando strumenti che appartengono a diverse culture musicali, lasciando ampio spazio alla libera espressione del proprio modo di sentire e filtrare questi antichi canti di amore, preghiera e gioia.
Mercoledì 29 dicembre (ore 21 – ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria), infine, nella Chiesa Madre di Sant’Antonio Abate a Giuggianello, l’Ensemble Calixtinus proporrà “Personent Hodie – Canti di Natale nel medioevo” con Giovannangelo de Gennaro (canto, viella, traverso, bombarda, organistrum) e Nicola Nesta (canto, liuto, medievale, citola, oud, organistrum). Le melodie sono tratte da fonti diverse, compilate tra il XIII e il XIV secolo quali il Laudario di Cortona, il Llibre Vermell di Monserrat, le Cantigas de Santa Maria, Codice di Montpellier, il Codex Las Huelgas e fonti anonime che testimoniano le modalità attraverso le quali si manifestava la religiosità dell’uomo medioevale. L’Ensemble Calixtinus nasce a Molfetta nel 1992 per ricostruire le tradizioni del periodo medievale e tradizionale della Puglia, punto di passaggio dell’Italia meridionale tra cristiani musulmani ed ebrei. In questo senso conduce un’approfondita ricerca dedicata al recupero dei manoscritti locali (graduali, antifonali, polifonie liturgiche a falso bordone) allo scopo di ridare vita a quella musica che fa parte del patrimonio culturale e storico della Puglia. In parallelo l’Ensemble ha affrontato diversi repertori vocali e strumentali del medioevo (musica sefardita, monodia e polifonia liturgica colta e tradizionale) con particolare interesse nei confronti delle tradizioni musicali extraeuropee dal vicino oriente all’Asia centrale. Nel campo della ricerca musicologica, l’Ensemble si avvale di una équipe che studia i manoscritti dell’epoca, esaminandone attentamente l’aspetto semiologico, paleografico, storico e rituale. L’Ensemble ha una intensa attività concertistica e partecipa a molti festival in Italia e all’estero riscuotendo consensi di critica e pubblico.
Il Festival musicale e culturale nasce con l’intento di valorizzare le vie percorse dai pellegrini in viaggio verso Gerusalemme nella Puglia meridionale, con particolare attenzione al percorso che dal porto di Brindisi conduce fino a Santa Maria di Leuca. I pellegrini percorrevano il prolungamento della Via Traiana che nel suo tratto sino ad Otranto assunse il nome di “Traiana Calabra”. Strada romana che si ricongiungeva alla “Sallentina”, altra antichissima strada greco-messapica prima e romana poi, che congiungeva Taranto a Otranto passando per Santa Maria de Finibus Terrae a Leuca.
Inizio concerti ore 21. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Accesso consentito solo con “Super” Green pass. Info e prenotazioni 3392063444 – info@ilcamminoceleste.it.